Esame Clinico Illustrato

Sotto la denominazione di "prove del dolore reticolo-peritoneale-diaframmatico" (dette anche prove del corpo estraneo) sono riunite delle manualità tese a porre in evidenza una dolorabilità dipendente da una lesione infiammatoria reticolo-peritoneale-diaframmatica, per solito di origine traumatica, dolorabilità che il paziente manifesta sottraendosi alla manualità, sferrando calci, ma soprattutto ed in maniera veramente significativa emettendo un gemito sonoro.

L'esigenza che le prove del dolore non vengano inficiate da modificazioni sensitivo-sensoriali dell'animale sottoposto alle nostre indagini cliniche dirette, impone la modifica dell'ordine di successione delle esami da compiere, con anticipazione di queste prove non appena se ne avverta la necessità.

Per gli stessi motivi, e per meglio approfittare delle caratteristiche di sensibilità e di specificità delle differenti prove, suggeriamo che esse seguano il seguente ordine operativo:

Prova del Kalchschmidt ;
Compressione dell'area algogena reticolo-peritoneale-diaframmatica;
Percussione (con martello pesante) dell'area algogena reticolo-peritoneale-diaframmatica;
Prova del garrese.

Prova del Kalchschmidt

La prova del Kalchschmidt, meglio detta "prova dell'iperalgesia cutanea al garrese" si esegue sollevando (pizzicando) la cute in plica a livello della estremità caudale del garrese (circa 8° segmento dorsale) alla fine dell'inspirazione o all'inizio dell'espirazione.

Se vi è iperalgesia, il soggetto interrompe il respiro per alcuni secondi. L'inizio e la fine di questa fase apnoica sono contrassegnati da due rumori: il primo, molto lieve, corrisponde alla chiusura della glottide; il secondo, più forte, corrisponde alla brusca apertura della glottide e alla ripresa dell'espirazione.

La positività può essere espressa anche dall'emissione di un gemito.

Mentre si compie questa indagine, conviene fare avvicinare a sè la testa dell'animale in modo da poter più facilmente udire l'interruzione del respiro e d il gemito.

Eventualmente si può procedere ad una comtemporanea auscultazione della glottide.

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Compressione dell'area algogena reticolo-peritoneale-diaframmatica

Come anche per la seguente percussione, la compressione va eseguita a livello della c.d. "area algogena reticolo-peritoneale-diaframmatica" (si veda sul libro per la sua esatta delimitazione).

 


La compressione va esercitata a sinistra ed a destra, in modo particolare lungo e dietro il limite antero-superiore (limite polmonare posteriore), appoggiando e premendo con la punta smussa del manico del martelletto a livello degli spazi intercostali.

La positività della prova è testimoniata dall'interruzione del respiro con emissione di un gemito.

Mentre si compie questa indagine, conviene fare avvicinare a sè la testa dell'animale in modo da poter più facilmente udire l'interruzione del respiro e d il gemito.

Eventualmente si può procedere ad una comtemporanea auscultazione della glottide.

 

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Percussione (con martello pesante) dell'area algogena reticolo-peritoneale-diaframmatica

Per questa manualità si utilizza un martelletto pesante.

Essa deve venire praticata con particolare insistenza sull'area algogena già descritta, ed in modo particolare lungo e dietro il suo limite antero-superiore (limite polmonare) ed antero-inferiore e sulla regione xifoidea e retrosternale.

Per saggiare la sensibilità dell'individuo di fronte al ricevere colpi percussori (alcuni soggetti possono essere particolarmente insofferenti alla manualità o particolarmente sensibili, e così reagire positivamente anche se sani) conviene cominciare la percussione lontani dall'area algogena, come per esempio a livello di fossa del fianco o di groppa, e quindi, gradualmente avvicinarsi.

Pertanto la percussione viene eseguita inferendo dei colpi distanti fra loro 10-20 cm, mai più di un colpo nello stesso punto, e possibilmente non sulla costa, ben intervallati fra di loro nel tempo per poter meglio udire i gemiti emessi con ritardo.

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Prova del garrese

Questa prova si effettua comprimendo energicamente con ambedue le mani le apofisi spinose delle vertebre dorsali e sollevando in plica, contemporaneamente o subito dopo, la pelle sovrastante; il soggetto risponde a tale manovra inarcando bruscamente ed in basso il rachide (riflesso del garrese).

Ne consegue un lieve e repentino movimento del reticolo, che condiziona, a livello della sierosa peritoneale e del diaframma corrispondente, uno stimolo di ordine meccanico (scorrimento della sierosa viscerale su quella parietale) che può essere sufficiente, qualora tali tessuti siano infiammati, a suscitare un dolore di intensità tale da sollecitare il soggetto ad emettere un gemito sonoro.

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