Esame Clinico Illustrato

EOG: cute e connettivo sottocutaneo

Questa voce dell'EOG si propone:
1) l'evidenziazione di lesioni primitivamente locali (a carico della cute o del connettivo sottocutaneo);
2) l'apprezzamento di eventuali alterazioni cutanee indicative di altri processi patologici di ordine generale;
3) la valutazione indiretta di patologie del circolo e dello stato di idratazione generale (turgore del sottocute).

Per le finalità di cui sopra ci si avvale prevalentemente di un esame ispettivo e di un esame palpatorio,
anche se reperti olfattori possono comunque mettere in evidenza situazioni degne di rilievo ai fini diagnostici.

Ispezione

Dopo una valutazione d'insieme, per comodità ed esercizio mentale l'esame ispettivo può seguire il seguente ordine di valutazione:
1) aspetto del pelo (lunghezza, lucentezza, densità, uniformità, direzione);
2) presenza di sudorazione (estensione, uniformità);
3) colore (pallore, arrossamento, pigmentazioni cutanee, depigmentazioni);
4) presenza di lesioni primitive (evidenti soprattutto nelle regioni prive di pelo): vescicole, bolle, papule, pustole, noduli, papillomi, pomfi, macchie emorragiche, ulceri, squame, croste, cicatrici, ragadi, piaghe;
5) presenza di tumefazioni;
6) presenza di ectoparassiti.

Di seguito vengono presentate alcune alterazioni suscettibili di rilevamento con l'esame ispettivo.

Vitello con aree alopeciche
e crostose da tricofitosi

 

 

Cane con rogna
demodettica (c.d. rogna rossa)

Vacca con lesioni pomfoidi
su dorso e groppa

Vitello con infestazione da pidocchi
(Linognathus vituli)

Linognathus vituli

Bovicola bovis

Vacca affetta da papillomatosi

 

 

 

 

Cavallo con
ferita lacero contusa

Palpazione

L'esame palpatorio valuta:
1) la temperatura;
2) l'elasticità e lo spessore;
3) la consistenza di eventuali tumefazioni;
4) la presenza di infiltrazioni trasudatizie sottocutanee (edema, vedi di seguito);
5) la presenza di infiltrazioni gassose sottocutanee (enfisema sottocutaneo o pneumoderma, vedi di seguito);
6) la presenza di raccolte essudativo-purulente sottocutanee (flemmone);
7) l'eventuale grado di disidratazione dell'animale attraverso il saggio del turgore cutaneo (vedi di seguito).

Anche per le sopracitate valutazioni, per comodità ed esercizio mentale, si può seguire un indirizzo regionale, partendo dalle parti più craniali a quelle più caudali (testa, collo, cinto scapolare, tronco, groppa, cinto pelvico, coda), eventualmente girando intorno all'animale.

 

Tecnica di rilievo e caratteri semiologici dell'infiltrazione edematosa

La tumefazione dovuta alla infiltrazione (imbibizione) trasudatizia degli spazi interstiziali del tessuto sottocutaneo (edema), è coperta da una pelle lucida e tesa, impossibile ad essere sollevata in pieghe. Le pieghe cutanee sono scomparse ed i tratti deformati.
Per determinare se la tumefazione sia dovuta effettivamente ad una imbibizione edematosa, e non ad altre cause, bisogna esercitavi sopra una compressione digitale graduale.
Se questa compressione determina la formazione di un'impronta che scompare solo lentamente, allora si può parlare di edema.
La "fovea digitale" può essere meglio percepibile ripassandoci sopra con le dita.

 L'edema da cause cardio-circolatorie e quello discrasico presentano come sedi preferenziali le parti più declivi del corpo e ricche di tessuto connettivo lasso: giogaia nel bovino, faccia inferiore dell'addome nel cavallo, prepuzio e estremità distali degli arti nel cane.
In queste situazioni alla palpazione l'edema è indolente, di temperatura invariata, di consistenza pastosa e senza una netta demarcazione.


Spesso, particolarmente nei piccoli animali, è preceduto od accompagnato da ascite.

L'edema da disturbi locali della circolazione venosa (compressione, trombosi) si presenta confinato ai tessuti tributari, con le stesse caratteristiche di cui sopra (es. edema degli arti posteriori in gravidanza avanzata, per compressione da parte dell'utero gravido).

L'edema infiammatorio può accompagnare vari processi infiammatori acuti localizzati alla cute e al connetivo sotocutaneo, come pure alcune malattie infettive setticemiche (carbonchio ematico, carbonchio sintomatico, edema maligno).
Esso è caratterizato oltre che da tumefazione, da rossore, calore, dolore e la localizzazione non è vincolata a zone di predilezione. La consistenza e più o meno compatta e la cute può risultare indurita.

Tecnica di rilievo e caratteri semiologici dell'infiltrazione gassosa

La tumefazione dovuta alla infiltrazione gassosa è caratterizzata da una senzazione crepitante alla pressione palpatoria.
Per questo, con la punta delle dita viene esercitata una pressione in corrispondenza delle tumefazioni di sospetta natura gassosa, eventualmente spingendo anche lateralmente.
La pressione digitale non provoca la persistenza di alcuna impronta.

L'enfisema sottocutaneo provocato da infiltrazione di aria proveniente dalle vie aeree, così come quello dovuto a penetrazione dall'esterno attraverso soluzioni di continuo del tegumento presenta, come localizzazione preferenziale, le regioni più dorsali del corpo: regione dorsale del collo, del tronco e della groppa (pneumoderma).
In questi casi la consistenza è elastica, e la zona indolente e senza modificazioni di temperatura.

L'enfisema sottocutaneo provocato da formazione autoctona nei tessuti, per azione di germi anaerobi (carbonchio sintomatico, edema maligno) viene denominato gangrena gassosa. In questo caso la tumefazione crepitante non è vincolata ad una zona di predilezione.
Essa si presenta fortemente tesa, edematosa e all'inizio dolente; poi la sensibilità scompare an mano che la pelle si fa coriacea, secca e fredda.
Se si procede ad una percussione, la risonanza risulta scatolata o timpanica.

Stima del grado di disidratazione dell’animale attraverso il saggio del turgore cutaneo

Lo stato di idratazione del connettivo sottocutaneo condiziona l'estensibilità e la spostabilità della cute, caratteristiche, queste ultime, che possono essere comprese nel termine "turgore cutaneo" (= condizione di ripienezza fisiologica di un tessuto, di un organo o di un distretto corporeo).

Il turgore cutaneo si esamina sollevando una plica cutanea lateralmente sul collo, sull'ultima costa o (soprattutto nella specie bovina) a livello di palpebra superiore.

La cute di un animale ben idratato (ovviamente sana) si dimostra flessuosa e morbida, e la piega ottenuta sollevandola ritorna a distendersi rapidamente dopo essere stata lasciata.

Nelle malattie che decorrono con disidratazione, (esempio diarrea) l'elasticità della cute e del sottocute regredisce col crescere della essiccosi, e le pieghe sollevate persistono più a lungo.

 

Altri segni di disidratazione

Altri segni clinici indicatori di una forte disidratazione corporea sono l'infossamento dei bulbi oculari (reperto che dal punto di vista metodologico avrebbe dovuto essere stato acquisito in sede di ricerca dei segni particolari)  e la riduzione della temperatura delle estremità corporee (reperto che dal punto di vista metodologico avrebbe dovuto essere stato evidenziato con l'esame palpatorio della cute).